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A partire dagli ultimi decenni del Novecento, molti Stati della piccola e della grande Europa hanno codificato istituti, che contemplano trattative e accordi tra soggetti di un procedimento penale. Per di più, in diversi Paesi di tradizione romano-germanica sono emersi pure meccanismi negoziati informali. Lo scambio tra sconti di pena e la rinuncia del prevenuto a una serie di diritti fondamentali è, pertanto, diventato un elemento caratterizzante anche dei sistemi giuridici europei. Nell'intento di offrire un quadro organico di questa "contrattualizzazione" delle procedure penali d'Europa, l'opera si articola in tre parti: la prima è dedicata all'analisi diacronica e sincronica del fenomeno; la seconda, invece, esamina, confrontandole, quattro forme di patteggiamenti contemporanei: l'applicazione della pena su richiesta delle parti, la conformidad, la comparution sur reconnaissance préalable de culpabilité e la Verstàndigung. L'ultima parte del volume tratta, invece, la prospettiva sovranazionale. Il Consiglio d'Europa e l'Unione europea hanno recentemente cristallizzato una serie di garanzie, idonee a innovare gli istituti negoziati interni. Sono state così gettate le basi di un modello "equo" di giustizia contrattata europea. L'auspicio è che tale patrimonio di salvaguardie non rimanga sulla carta e venga, nel prossimo futuro, ulteriormente arricchito: solo in questo modo la negozialità penale potrà finalmente diventare un fenomeno "a misura" dei diritti della persona.